Per tutto un fine settimana, le porte del complesso che anticamente ospitava gli ospedali della città, si aprono nuovamente alla comunità, offrendo numerose manifestazioni culturali: esposizioni di arte e fotografia, conferenze, visite guidate, workshop, concerti e spettacoli.

Sebbene l’architettura della struttura si sia profondamente degradata negli anni e sia per certi aspetti irreversibile, siamo convinti che il deterioramento dell’intero sito possa essere almeno rallentato attraverso una presenza attiva e comunitaria. Così lo dimostrano le diverse realtà attualmente ospitate al suo interno che, grazie al loro impegno quotidiano, mantengono “vivo” e fruibile dalla cittadinanza, uno spazio storico così importante per tutta Cremona: la Cittadella della Solidarietà, l’Istituto Comprensivo Cremona Uno, la Sala Rodi, il Centro Culturale Santa Maria della Pietà, associazioni e cooperative.

Il progetto prende spunto dalle tracce ideali del Comitato “Ospedalechefare”, nato negli anni ’70, in seguito al trasferimento dell’ospedale nella nuova sede, con l’obiettivo di indicare nuovi utilizzi sociali agli spazi del vecchio complesso.

Il Vecchio Ospedale di Cremona, grazie alla sua importanza storica e al fascino delle sue strutture, rappresenta un unicum per il patrimonio architettonico della città. Nato nell’anno 1777 sotto la direzione dell’architetto Faustino Rodi, al suo interno conserva ancora parti originali delle strutture religiose preesistenti – la chiesa di San Francesco e il convento dei Frati minori – che risalgono all’anno 1288.


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